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FURIOSA. Nuova distro

Oggi 28 giugno, data storica per la comunità LGBT, commemoriamo la Rivolta di Stonewall con il lancio della Distro Furiosa. I motivi che hanno contribuito alla nascita di questo progetto sono vari: desiderio di diffondere idee autonome e radicali rispetto a ciò che il movimento GGGL [Gay, Gay, Gay, Lesbico] riformista porta avanti e di ricordare che le pratiche che le persone queer hanno usato per lottare nel corso della storia sono state violente, necessità di creare rafforzamento collettivo attraverso il riconoscimento delle potenzialità della violenza rivoluzionaria e di parlare di questioni che sono tabù persino all’interno di ambienti femministi queer.

Per ora la Distro Furiosa si occuperà di traduzioni di testi queer-femministi-trans che affrontino quei temi da una prospettiva critica nei confronti del Sistema, in particolare contro lo Stato e il capitalismo.

Per inaugurare questo progetto abbiamo preparato una pubblicazione originale: FURIOSE e altre storie di rivolta frocia, a cura di frocia furiosa. Una raccolta di vari testi provenienti dal contesto anglofono statunitense, tradotti in italiano e messi insieme in questo opuscolo.

FURIOSE è stata scelta come prima pubblicazione perché:

“Gli articoli raccolti e tradotti in questo opuscolo hanno una cosa in comune: analizzano la violenza strutturale del sistema cis-etero-patriarcale e riportano esempi di  violenza rivoluzionaria frocia e trans*”.

Il tema della violenza rivoluzionaria è complesso per molte persone e viene spesso affrontato da posizioni polarizzate. In un estremo il rifiuto non violento di ogni atto di ribellione che comporti l’uso della forza fisica e dall’altro l’esaltazione della violenza contro gli oppressori; nel mezzo un’infinità di sfumature: chi tollera l’autodifesa, chi accetta la violenza solo contro gli oggetti ma non contro altri esseri umani, chi sostiene la violenza di soggetti oppressi solo se molto lontani nello spazio e nel tempo, e tante altre…

In questa sede si vuole analizzare il fenomeno da una prospettiva frocia, queer, non-etero, partendo dall’esperienza vissuta da molte persone queer: la violenza del sistema cis-etero-normativo è una realtà quotidiana per noi e lì risiede la legittimità per l’utilizzo di pratiche violente, aggressive, da parte nostra nei confronti dei nostri oppressori. Da questo punto di vista, la violenza rivoluzionaria antipatriarcale andrebbe supportata anche quando non la si intrapende in prima persona. Distro Furiosa si pone un obiettivo doppio: fomentare la solidarietà femminista e frocia alle azioni violente contro il sistema cis-etero-patriarcale capitalista e infondere coraggio a coloro che decidono di agire al di fuori dalle pratiche di lotta riconosciute dallo Stato.

Per tornare a FURIOSE, riportiamo un estratto dall’introduzione che spiega la scelta dei testi tradotti.

[…] il primo articolo FURIOSE getta luce su episodi del passato lontano fino a quella che  viene considerata la nascita del movimento LGBT odierno (la Rivolta di Stonewall) per cercare di costruire una genealogia che ci unisca alle lotte delle nostre antenate e alle loro pratiche.

Per collegarci a vicende più recenti, gli articoli della rete di gruppi queer Bash Back! (attivi negli stati uniti e canada) ci offrono un ottimo spunto attraverso i racconti di azioni o espressioni di solidarietà presenti nel capitolo ULTRAVIOLENZA FROCIA.

[…]

LETTERA A CHI SI RIBELLA AL GENERE è un articolo che restituisce emotività al discorso sulla rivendicazione della violenza frocia, ma non per questo manca di analisi lucida sui rapporti di potere: un gioiello per rendere più favolosa la nostra espressione di genere.

Fotografia estratta dal libro “Queer Ultra Violence. Bash Back! Anthology” di Fray Baroque e Tegan Eanelli

Il testo parla da sé, speriamo che lo troviate utile e piacevole.

Buona lettura,
Distro Furiosa.


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SPAZI PERICOLOSI. resistenza violenta, autodifesa e lotta insurrezionale contro il genere

Presentiamo la seconda edizione di Spazi Pericolosi. Sono stati inclusi alcuni articoli teorici omessi nella versione precedente e aggiunto come postfazione il comunicato della redazione originale dell’opuscolo in inglese.

Il tema principale trattato qui è la vendetta contro la violenza cis-etero-patriarcale. Il titolo è una contrapposizione positiva al concetto di spazio sicuro, perché offre un’altra prospettiva per affrontare le oppressioni strutturali e in particolare per contrastare la violenza di genere.

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MORTE ALLO STATO. MORTE AL PATRIARCATO

Diffondiamo questo comunicato di solidarietà con compagne anarchiche arrestate nell’operazione Bialystok.
Fonte: roundrobin.info

La mattina del 12 giugno 2020 i Ros inscenano l’ennesima operazione repressiva anti-anarchica, stavolta firmata dalla Procura di Roma. Due compagni finiscono agli arresti domiciliari e altre/i cinque vengono arrestate/i sul territorio italiano, francese e spagnolo. Tra le accuse, come ormai prassi, quella di associazione sovversiva per finalità di terrorismo e istigazione a delinquere. Ancora una volta lo scopo è quello di colpire chi si rivendica la solidarietà come pratica offensiva e supporta attivamente i compagni e le compagne anarchiche nelle maglie della repressione. Come a Bologna il mese scorso, con l’operazione Ritrovo, le modalità si ripetono: sbirri in passamontagna, in alcuni casi pistole spianate e porte sfondate, telefoni requisiti, perquise e sequestri di materiale informatico e cartaceo.

Lo stato attraverso queste dimostrazioni muscolari tenta di impaurirci e farci sentire isolate, in linea con questa società patriarcale che ci vorrebbe docili, rinchiuse nei nostri predefiniti ruoli di genere. Non ci sorprende quando, come in questo caso, i media sottolineano la presenza di donne all’interno delle inchieste, mostrando stupore nel non trovarci relegate in seconda fila. Rifiutiamo queste logiche impregnate di paternalismo, non cerchiamo protezione ma complicità nell’attaccare.
Al tentativo di sottrarci l’uso della violenza come risposta a ciò che ci opprime ci si è sempre ribellate e sempre ci si ribellerà.

Non vogliamo avere in concessione un posto in questa società patriarcale, che si mantiene e si riproduce anche attraverso la distribuzione del potere al genere socializzato come femminile, ma solo danzare sulle sue macerie.

Non ci interessano i tecnicismi legali e i concetti dicotomici di colpevolezza e innocenza. Come femministe e anarchiche possiamo solo rivendicare la solidarietà con chi colpisce il sistema patriarcale in tutte le forme con cui questo si esprime.

Trasformiamo la paura in rabbia e la rabbia in forza. E questo ci rende pericolose.

Morte allo stato
Morte al patriarcato
Per l’Anarchia
Complici e solidali con le arrestate/i dell’operazione Bialystock
TUTTI E TUTTE LIBERE

Alcune anarchiche femministe